giu 9, 2021
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Qual è la migliore squadra nella storia del Campionato europeo?

Quali sono stati i migliori campioni del Campionato europeo?

Germania 1996, Francia 2000 e Spagna 2012

Chi ha giocato nelle migliori squadre del Campionato europeo?

Statistiche e storia del Campionato europeo

Qual è la migliore squadra nella storia del Campionato europeo?

In vista di Euro 2020, Pinnacle rivisita la storia del torneo per esaminare la performance di squadre che possono essere considerate a pieno titolo le migliori di tutti i tempi nella competizione. Continua a leggere per scoprire di più sulle migliori squadre nella storia del Campionato europeo.

Germania 1996

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Squadra: Andreas Kopke, Matthias Sammer, Thomas Strunz, Markus Babbel, Thomas Helmer, Christian Ziege, Mehmet Scholl, Dieter Eilts, Thomas Hassler, Jurgen Klinsmann, Stefan Kuntz.

Come è ovvio per una Germania vincitrice di molti trofei, i campioni di Berti Vogts a Euro 1996 furono un modello clinico di efficienza. Conquistarono il trofeo nonostante non fossero riusciti a vincere nessuna delle ultime quattro partite con più di un unico goal, poiché la squadra, che vantava diversi talenti affermati, riuscì comunque a dimostrarsi superiore alla somma delle sue parti.

La Germania fece affidamento su piccole ma significative modifiche tattiche a Euro 1996, in particolare in finale.

La squadra adottò un modulo che si potrebbe definire 5-3-2, facendo notevole affidamento su contropiedi incisivi. Matthias Sammer fu schierato come spazzino responsabile di un pressing implacabile contro gli avversari, mentre Thomas Strunz e Christian Ziege erano le ali che scorrazzavano lungo il campo per guidare le incursioni, insieme al dinamico duo d'attacco composto da Jurgen Klinsmann e Stefan Kuntz.

Questo approccio consentì alla Germania una facile difesa con molti giocatori, tattica fruttuosa, poiché la squadra concesse solo tre goal nel torneo. Vogts apportò inoltre piccole, ma significative modifiche tattiche durante le partite, in particolare in finale, quando sostituì Mehmet Scholl con Oliver Bierhoff per schierare tre attaccanti. Bierhoff rispose segnando non solo il goal del pareggio ma anche il golden goal vincente.

La Germania mostrò una buona forma durante tutto il torneo, finendo in testa al Girone C imbattuta grazie a comode vittorie contro Repubblica Ceca e Russia, seguite da un pareggio a reti inviolate contro l'Italia. Nei quarti, batté la Croazia 2-1, nonostante la perdita di Klinsmann per infortunio nel primo tempo, prima di costringere l'Inghilterra ai rigori nel suo leggendario pareggio in semifinale.

Klinsmann recuperò in tempo per affrontare nuovamente la Repubblica Ceca in finale, anche se, come già detto, furono le eroiche giocate di Bierhoff ad assicurare alla Germania il primo trofeo in un Campionato europeo dal 1980. A quanto sostiene Sammer, la Germania 1996 "non era bella da vedere, ma era in grado di fare il suo dovere", ed è certamente giusto dire che si trattava di una squadra impressionante e solida, che tutti gli avversari temevano.

Francia 2000

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Squadra: Fabien Barthez, Lilian Thuram, Marcel Desailly, Laurent Blanc, Bixente Lizarazu, Patrick Vieira, Didier Deschamps, Youri Djorkaeff, Zinedine Zidane, Thierry Henry, Christophe Dugarry.

Il trionfo della Francia a Euro 2000 ha evidenziato l'importanza di possedere una rosa di giocatori di qualità rispetto a 11 titolari forti. Roger Lemerre poté schierare una squadra ricca di numerosi talenti di livello mondiale, tra cui Zinedine Zidane, Thierry Henry, Patrick Vieira e Marcel Desailly, ma furono i sostituti, Sylvain Wiltord e David Trezeguet a scrivere il loro nome nella storia del calcio francese: richiamati dalla panchina segnarono infatti i due gol dei Bleus in finale.

La squadra francese a Euro 2000 fu elogiata per aver sempre trovato un modo per vincere.

Lemerre schierò la Francia con un 4-2-3-1, facendo affidamento, in egual misura, sulle qualità fisiche e sul talento individuale. Henry faceva leva sul proprio ritmo e sulla propria abilità tecnica per contrastare le difese sulla fascia sinistra, mentre Zidane giocava dietro il centravanti con la libertà creativa di creare costantemente occasioni per i compagni di squadra. Inoltre, la presenza di Vieira e Desailly garantiva che un giocatore avversario che riceveva la palla nella metà campo della Francia venisse quasi immediatamente fermato con un contrasto vigoroso.

Anche se la formazione francese era sostanzialmente la stessa di quella che aveva conquistato il titolo mondiale due anni prima, i commenti pre-torneo misero in dubbio la possibilità che riuscisse a ripetere tale successo fuori casa. La squadra mise subito a tacere i dubbiosi, qualificandosi in un girone difficile che comprendeva Repubblica Ceca, Danimarca e Paesi Bassi e segnando almeno due goal a partita.

Anche nel suo percorso verso la finale dovette affrontare avversari impegnativi. Superò la Spagna per 2-1 nei quarti di finale prima che un golden goal di Zidane quasi alla conclusione dei tempi supplementari le garantisse la vittoria in semifinale a spese del Portogallo. L'Italia l'aspettava in finale e quando Marco Delvecchio le assicurò il vantaggio al 55° minuto, Lemerre impiegò Wiltord e Trezeguet.

Wiltord portò la partita ai supplementari con un pareggio al 94° minuto prima che Trezeguet segnasse il golden goal vincente che assicurò alla Francia il trofeo. La finale mostrò che la squadra di Lemerre poteva contare su una combinazione intimidatoria di straordinaria abilità e resilienza mentale per trovare sempre un modo per vincere, così come il fatto che in nessun caso si poteva abbassare la guardia contro di loro.

Spagna 2012

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Squadra: Iker Casillas, Alvaro Arbeloa, Sergio Ramos, Gerard Pique, Jordi Alba, Xabi Alonso, Sergio Busquets, Xavi, David Silva, Cesc Fabregas, Andres Iniesta.

La Spagna iniziò Euro 2012 da campione in carica e tra le favorite, ma fu proprio durante il torneo che il suo veneratissimo tiki-taka, fonte di grande successo, raggiunse probabilmente l'apice.

Con interpreti in attacco come un Fernando Torres fuori forma e altri giocatori piuttosto inesperti a livello internazionale, il CT Vicente del Bosque schierò Cesc Fabregas come falso numero nove, con la Spagna a cercare di mantenere il possesso di palla in tutte le partite con implacabile superiorità. La decisione si dimostrò un colpo da maestro dal punto di vista tattico: Fabregas era schierato con Andres Iniesta e David Silva per penetrare facilmente nelle difese con astuzia ed eleganza.

La vittoria della Spagna per 4-0 contro l'Italia a Euro 2012 rimane quella con il più grande margine in una finale del Campionato europeo.

La Spagna esordì nel torneo con un pareggio per 1-1 contro una squadra italiana grintosa. A quella prestazione fece seguito una sorta di avvertimento, quando la squadra travolse l'Irlanda per 4-0 in una partita in cui effettuò 26 tiri in porta e 929 passaggi. Una vittoria per 1-0 sulla Croazia le garantì un posto nei quarti di finale, durante i quali eliminò la Francia per 2-0.

In semifinale, il Portogallo affrontò il test più difficile in un incontro come al solito aggressivo e rissoso tra due vicine di casa. Dopo 120 minuti a reti inviolate, la Spagna finì per trionfare ai rigori, ricordando che anche le più grandi squadre del torneo a volte devono ringraziare la fortuna.

Tuttavia, la squadra tenne il meglio alla fine. In finale affrontò ancora una volta l'Italia, solo che questa volta la partita fu più a senso unico poiché la Spagna vinse meritatamente 4-0 da dominatrice. David Silva e Jordi Alba portarono la squadra in vantaggio nel primo tempo, mentre i sostituti Fernando Torres e Juan Mata segnarono goal nelle fasi conclusive, con quello che rimane il più ampio margine di vittoria in una finale del Campionato europeo.

Euro 2012 concluse uno dei periodi più vincenti per qualsiasi squadra nel calcio internazionale: da allora la Spagna non è più riuscita ad andare oltre gli ottavi di finale in un grande torneo. L'inclusione della Spagna in questo elenco è probabilmente meritata esclusivamente considerando il fatto che forse non c'è mai stata una squadra più difficile contro la quale segnare o mantenere il possesso di palla.

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