La variabilità nell'esito delle scommesse, e di conseguenza dei profitti, è una combinazione della varianza della propria abilità e di quella della fortuna. Pur sapendo che i risultati sportivi sono soggetti a una casualità intrinseca, se la propria valutazione della probabilità di un risultato (in altre parole la quota) è mediamente migliore di quella pubblicata dal bookmaker, ci si è assicurati una prospettiva positiva.
Cosa sono le quote?
Le quote dei bookmaker, comunque, sono significativamente influenzate dell'opinione del mercato riguardo la probabilità di un risultato, abbassate dal margine applicato. Cos'è il mercato? È semplicemente l'insieme delle opinioni espresse dagli scommettitori attraverso le loro giocate legate alla probabilità di un risultato.
In altre parole le quote rappresentano semplicemente la media ponderata delle opinioni degli scommettitori che hanno puntato su un determinato evento, in cui la chiave del successo è avere capacità di previsione migliori rispetto a quelle degli altri. Se si è in grado di farlo è probabile che si riescano a trovare quote vantaggiose e ad ottenere un profitto sul lungo termine. Detta così sembra facile. Allora perché è così difficile trovare quote vantaggiose in maniera costante? La risposta la si può trovare nel cosiddetto Paradosso della capacità.
Se la propria valutazione della probabilità di un risultato (la quota) è mediamente migliore di quella pubblicata dal bookmaker, ci si è assicurati una prospettiva positiva (profitti sul lungo termine).
Lezioni dal baseball
Nel 1941 Ted Williams, un giocatore dei Boston Red Sox in MLB, ebbe una media di battute riuscite di 0,406. Considerando che la media di battute riuscite è rimasta più o meno invariata fin dalle origini del gioco negli anni '70 del XXIX secolo (tra 0,25 e 0,28), le sue statistiche si potevano considerare degne di nota e ad oggi nessuno è riuscito ad eguagliare questo primato.
Probabilmente, però, Williams non riuscirebbe ad avere una media simile a quella del 1941 se giocasse ai giorni nostri, questo a causa dei miglioramenti negli allenamenti, nel fisico, nelle abitudini alimentari e nel mondo del professionismo. Cosa succede? Innanzitutto la media di battute riuscite è semplicemente una misura di una capacità relativa in cui abbiamo il lanciatore da una parte e il battitore dall'altra.
Poiché il livello della Major League è migliorato, i battitori sono diventati più bravi nel colpire la palla. Contemporaneamente, però, i lanciatori hanno migliorato le loro abilità nei lanci. Michael Mauboussin, autore diThe Success Equation, descrive questo fatto come una specie di corsa agli armamenti: le capacità assolute migliorano da entrambe le parti, ma le capacità relative, in media, rimangono più o meno invariate.
In secondo luogo mentre i livelli generali delle capacità sono migliorati, la differenza tra i migliori e i peggiori battitori (e lanciatori) è diminuita. Possiamo spiegarlo immaginando che ci sia un limite alle capacità umane. Nei primi anni del baseball professionistico erano pochi i giocatori in grado di avvicinarsi a questo limite e molti erano piuttosto lontani. Col tempo battitori e lanciatori migliori hanno progressivamente sostituito quelli più deboli e conseguentemente la differenza tra i più forti e quelli meno capaci è diminuita.
La fortuna aiuta gli audaci
Poiché la varianza osservata nei risultati è la varianza delle capacità sommata a quella della fortuna, una diminuzione della prima (mantenendo la seconda costante) dovrebbe manifestarsi nella variazione osservata nella media di battute riuscite, quantificabile tramite la deviazione standard.
Con il fatto che la varianza della capacità riduce la varianza della fortuna, quest'ultima assume un'importanza sempre maggiore nel pronosticare i risultati e di conseguenza nell'ottenere profitti.
È plausibile che durante i primi anni in cui negli Stati Uniti si è giocato baseball a livelli professionistici (1870), la deviazione standard nelle medie di battute riuscite si aggirasse intorno lo 0,05, il che significa che due terzi dei battitori avevano una media che si attestava tra lo 0,2 e lo 0,3 con il 95% con una media tra lo 0,15 e lo 0,35.
Oggi la deviazione standard si è dimezzata rispetto a quella di un tempo. Di conseguenza è diventato sempre più raro avere un'eccezione. Nel XXIX secolo ci saremmo potuti aspettare di avere un battitore su mille con una percentuale di battuta dello 0,40, oggi invece le possibilità sarebbero una su un milione.
Mauboussin ci ricorda che la varianza della capacità riduce la varianza della fortuna, quest'ultima assume un'importanza sempre maggiore nel pronosticare i risultati. “Se tutti migliorano nel fare qualcosa la fortuna gioca un ruolo più importante nel determinare il vincitore.”
Il caso degli informatori
Come nel baseball anche nelle scommesse esiste una sfida di capacità relative tra il banco e gli scommettitori e nel mondo finanziario tra chi vende e compra. Se uno dei due contendenti è più bravo dell'altro nel fare previsioni (il risultato di una partita o il valore reale di un asset), esiste un potenziale per avere un'aspettativa positiva sul lungo termine una volta eliminata la variabile della buona o cattiva sorte.
Tuttavia, il Paradosso della capacità ha dimostrato che sono sempre più i giocatori che adottano metodi più sofisticati per prevedere il futuro, la gamma di capacità si restringe e il caso assume un'influenza maggiore nei risultati delle scommesse.
Facendo riferimento ai risultati di investitori istituzionali professionisti Mauboussin dice: "Più il livello di capacità dei contendenti è simile, maggiore è l'aspettativa che i valori dei guadagni degli investitori diminuiscano." È piuttosto evidente che questo è ciò che avviene.
Sono sempre di più le persone che hanno provato a battere il mercato dal 2007 al 2014 il che è diventato sempre più difficile a causa di analisti più perspicaci che si sono avvicinati al limite raggiungibile nel prevedere un evento futuro.
Tra il 1960 e il 1997 la deviazione standard dei guadagni per la società d'investimento a capitale variabile Morningstar ha subito un trend negativo dal 13% all'8%. Come nel baseball gli investitori capaci di grandi guadagni sono diminuiti, non perché le loro abilità di previsione sono peggiorate, ma perché la competizione si è allargata.
Analogamente, come verificatore della validità degli informatori dal 2001 al 2015, ho notato un declino dei profitti in due diversi quinquenni da circa il 2,5% del 2002-2007 a solo l'1% tra il 2009 e il 2014.
Si può dire che in questo periodo abbiamo assistito alla maggiore crescita nel mondo delle scommesse sportive online, ma poiché sono sempre di più le persone che hanno provato a battere il mercato, questo è diventato sempre più difficile a causa di analisti più perspicaci che si sono avvicinati al limite raggiungibile nel prevedere un evento futuro.
I giocatori possono essere diventati più attenti in termini assoluti e questa è la causa per cui oggi è più difficile ottenere un profitto. Poichél'efficienza del mercato sta aumentando, gli informatori di successo potrebbero scomparire.